"Queimada", la bevanda galiziana delle streghe

Care streghe bianche questa sera il rituale galiziano della Queimada si potrà vivere con maggiore intensità con gli amici e in compagnia. Si tratta di un vero incanto che richiede diversi passaggi.  Assistere a questa celebrazione permette di comprendere e di vivere appieno l'essenza delle tradizioni della Galizia, una terra magica, popolata da streghe, folletti e ricca di misteri. Infatti la "Queimada" rappresenta tutte le civiltà che si sono susseguite in questa regione della Spagna settentrionale: gli elementi poetici dell’invocazione ci richiamano la cultura celtica, il gusto per le bevande bruciate ci ricordano le trazioni germaniche e romaniche, infine lo zucchero e l'acquavite rappresentano le tradizioni orientali e arabe. Per prima cosa procuriamoci gli ingredienti per la nostra bevanda magica. guarda il video su YouTube

Le proporzioni degli ingredienti sono: 

1 litro di grappa

120 grammi di zucchero

la buccia di un limone (in alcune varianti si usano fettine di limone)

1/4 di tazza di chicchi di caffè interi. 

Innanzitutto si versa l'acquavite in un recipiente di terracotta smaltata, si aggiunge lo zucchero, le bucce di limone e i chicchi di caffè. Con un lungo mestolo, da maneggiare con un apposito guanto per evitare scottature, si raccoglie un po’ di liquido a cui dare fuoco lontano dal recipiente; quindi, con attenzione, si dà fuoco al liquido perché bruci. Il mestolo infuocato si riavvicina lentamente facendo così accendere tutto l’alcool, tenendosi a debita distanza. Quando la fiamma assume un colore blu si mescola fino a completo scioglimento di tutto lo zucchero. A questo punto arriva il momento più speciale: si pronuncia l’invocazione mentre le fiamme si sollevano. Questa formula, che normalmente si recita in lingua galiziana, invoca streghe, diavoli, spiriti, civette… Infine, spento il fuoco, non resterà che provare la bevanda in tazze o bicchieri sufficientemente resistenti. Possiamo accompagnare il rituale con il suono della "gaita", la cornamusa tipica della Galizia. 

In verità l’ingrediente base per questo bevanda di origine celtica galiziana sarebbe dell’ottima aguardiente gallega, ma una buona grappa bianca italiana può andare bene lo stesso. Quello che è importante, per restare fedeli alla tradizione, è recitare lo scongiuro rituale, conxuro da queimada, che accompagna la preparazione della bevanda scacciando gli spiriti maligni. 

CONXURO DA QUEIMADA

Mouchos, curuxas, sapos e bruxas. / Demos, trasgos e diaños, / espíritos das neboadas veigas. / Corvos, píntegas e meigas: / feitizos das menciñeiras. / Podres cañotas furadas, / fogar dos vermes e alimañas. / Lume das Santas Compañas, / mal de ollo, negros meigallos, / cheiro dos mortos, tronos e raios. / Ouveo do can, pregón da morte; / fuciño do sátiro e pé do coello. / Pecadora lingua da mala muller / casada cun home vello. / Averno de Satán e Belcebú, / lume dos cadáveres ardentes, / corpos mutilados dos indecentes, / peidos dos infernais cus, / muxido da mar embravecida. / Barriga inútil da muller solteira, / falar dos gatos que andan á xaneira, / guedella porca da cabra mal parida. / Con este fol levantarei / as chamas deste lume / que asemella ao do Inferno, / e fuxirán as bruxas / a cabalo das súas vasoiras, / índose bañar na praia / das areas gordas. / ¡Oíde, oíde! os ruxidos / que dan as que non poden / deixar de queimarse no augardente / quedando así purificadas. / E cando este beberaxe / baixe polas nosas gorxas, / quedaremos libres dos males / da nosa alma e de todo embruxamento. / Forzas do ar, terra, mar e lume, / a vós fago esta chamada: / se é verdade que tendes máis poder / que a humana xente, / eiquí e agora, facede que os espíritos / dos amigos que están fóra, / participen con nós desta Queimada. 

INVOCAZIONE DELLA QUEIMADA

Gufi, civette, rospi e streghe. / Demoni, folletti e diavoli, / spiriti delle fattorie nebbiose. / Corvi, salamandre e maghe: / incantesimi delle guaritrici. / Tronchi decomposti e scavati, / casa di vermi e parassiti. / Fuoco delle anime in pena, / malocchio e magia nera, / l’odore dei morti, tuoni e fulmini. / Ululato del cane che annuncia la morte; / muso di satiro e zampa di coniglio. / Lingua peccatrice di donna malvagia / sposata con uomo vecchio. / Inferno di Satana e Belzebù, / fuoco che brucia i morti, / corpi mutilati dei miserabili, / peti di culi infernali, / ruggito del mare in tempesta. / Grembo sterile della donna nubile, / miagolii dei gatti in calore, / pelo sporco e cattivo di capra malevola. / Con questo soffietto solleverò / le fiamme di questo fuoco / che assomigliano a quelle dell’inferno, / e scacceranno le streghe / a cavallo delle loro scope, / che andranno a fare il bagno sulle spiagge / dalle sabbie grasse. / Udite! Udite! Le grida / che emettono loro che non possono / smettere di bruciare nel liquore / diventando così purificate. / E quando questo intruglio / scenderà nelle nostre gole, / saremo liberi da ogni male / della nostra anima e da ogni stregoneria. / Forze di aria, terra, mare e fuoco, / a voi faccio questa chiamata: / se è vero che avete più potere / dell’umana gente, / qui e ora, fate che gli spiriti / degli amici che non sono con noi, / si uniscano per questa Queimada. 

Buona notte di Samhain! 

 


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